Pensavo peggio

Ciao a tutti,
siamo reduci da una viaggio nella bellissima savana ruandese. A distanza di un anno molte cose sono cambiate: nuove piantagioni, e nuovi villaggi. Durante ore e ore di nuove strade sterrate molto ben sistemate per supervisionare gli impianti idrici abbiamo visita le 4 famiglie della savana che beneficiano di adozioni a distanza, abbiamo distribuito galline e galline al villaggio e visitato 5 nuove pompe.

La distribuzione di pollami, grazie all’azione natalizia di regali solidali, al nuovo villaggio di Rwabiharamba è andata benissimo! Prevedevo grandi confusioni di bimbi, di polli e galline sparsi un po’ ovunque, invece tutto era già ben organizzato e abbiamo proceduto a far felici le famiglie con un primo intervento. Ogni famiglia ci aspettava nella propria parcella e con molta gratitudine ci ha accolti. Veramente la loro indigenza è estrema ma la loro felicità nel dirmi che le mucche regalatogli nel 2015 hanno partorito vitellini, che stanno bene e, grazie anche all’abbeveratoio che abbiamo accanto alla fontana del loro villaggio, sono sopravvissute ala grande siccità della scorsa estate.
Abbiamo servito 3 famiglie e poi abbiamo lasciato il compito di terminare la distribuzione, anche nei prossimi giorni perché ovviamente non siamo riusciti a trovare oltre 200 galline in poco tempo. L’importante è lavorare e collaborare nella trasparenza e cosÌ possiamo essere sicuri che i nostri interventi arrivano dove sono destinati. Nel caso di Rabiharamba il capo villaggio coadiuvato dal più anziano e sotto gli occhi dei beneficiari sono in grado di portare a termine le distribuzioni con la massima imparzialità e calma.
Tutte le nostre azioni qui in Ruanda sono basate sulla massima collaborazione, dando fiducia alle autorità locali e ai capi villaggio, questi ultimi nominati dalla popolazione stessa.

Abbiamo poi continuato il nostro percorso per accertarci che le nuove pompe idrauliche siamo tutte costruite e funzionanti: siamo arrivati fino al confine dell’Uganda. L’ultimo impianto è proprio a ridosso della frontiera ugandese e con molto piacere abbiamo saputo che anche abitanti dell’altra parte del confine vengono ad approvvigionarsi di acqua potabile da noi, senza problemi di linee di confine e pur non facendo parte della comunità locale.

Cari saluti, gabriella

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