Anche buone notizie

Carissimi

Prima di passare alla buona notizia, che sa di miracolo per Bizimana, vi comunico che a causa della pandemia abbiamo deciso di non partecipare al mercatino di Vezio in programma sabato 5  e a quello di Manno di mercoledì 8 dicembre.Chi avesse voluto ritirare il vino in uno di questi due mercatini, può riservarlo direttamente allo 0793150823 e ci accorderemo per la consegna.
Ed ora per passare alla buona notizia bisogna fare un salto indietro nel tempo e ritrovarci nel 1996. 
È mattina prestissimo, sicuramente prima dell’alba. Squilla il telefono: devi venire subito a Roma, con urgenza dobbiamo partire per lo Zaire, ancora oggi stesso o al massimo domattina, èMariapia, il suo tono è perentorio! Mi dice che è stata sollecitata da alcune mamme italiane perché i loro figli sacerdoti salesiani si trovano a Goma, allora ancora Zaire, e sono molto preoccupate perché laggiù è iniziata una ennesima guerra.  Le chiedono anzi, la supplicano di fare tutto il possibile per andare a recuperarli e riportarli in Italia. Quasi inutile dire che nello spazio di due giorni ci troviamo in Ruanda e Mariapia si dà da fare (strafare per dir la verità)  perché qualcuno ci accompagni in questa missione che ha dell’impossibile, anche perché le frontiere sono chiuse. Ma il giorno dopo, mattina prestissimo, siamo in viaggio. Mariapia ed io su un auto un po’ malmessa e dietro a noi un Pick UP con la solita scorta di quando mi trovo in Ruanda con lei: i militari dell’FPR. Sul mezzogiorno arriviamo a Gisenyi dove ovviamente troviamo la dogana chiusa. Mariapia è determinata e insiste, insiste (lei è sempre in missione con una uniforme blu e tante medaglie al petto e si fa passare per il generale Fanfani). In effetti alcune ore dopo eccoci a una piccola  dogana, sparsa tra i vulcani, dove dobbiamo scendere dall’auto e proseguire a piedi. Attraversiamo il confine senza che ci vien chiesto alcun documento. Camminiamo alcune centinaia di metri fin che arriviamo su una strada asfaltata in direzione di Goma, dove troviamo un auto ad attenderci che ci porta al centro dei salesiani. Tutti stanno bene! Sono ovviamente allibiti di ricevere visite: Mariapia spiega il motivo, le loro mamme sono preoccupatissime e li rivogliono a casa e dice che devono prepararsi in fretta e rientrare con noi. Loro assolutamente non vogliono spostarsi dicono o tutti o nessuno, alcuni sacerdoti sono fuori a cercare cibo per la comunità quindi niente da fare. Ci raccontano che la settimana prima quando sono iniziati gli spari i rifugiati del campo profughi di Goma sono tutti scappati verso l’interno del paese lasciando nel campo alcuni ragazzi, che si sono poi rifugiati al loro centro, ma per loro è difficile sfamarli tutti. Ci dicono in particolare che una dozzina di ragazzi hanno espresso il desiderio di rientrare in Ruanda. Tra questi ragazzi c’è un piccolino, rimasto orfano a Kigali durante il genocidio e preso da una vicina che scappando dall’inferno insieme ad altre migliaia di persone si è rifugiata nello Zaire, dove si è formato un numerosissimo campo profughi. Quando sono iniziati gli spari la “sua nuova mamma” è scappata assieme agli altri rifugiati lasciando il piccolo Bizimana abbandonato a se stesso. Una suora l’ha trovato e lo ha portato dai salesiani e ora ci chiedono di riportare pure lui in Ruanda.E allora eccoci di ritorno con 14 ragazzi, veniamo riportati alla piccola frontiera e di nuovo attraversiamo il confine a piedi, con la piccola mano di Bizimana nella mia lasciamo gli spari alle spalle… un sospiro di sollievo ed ecco i militari delle scorta che ci stanno aspettando, sorpresi di vedere che non siamo più sole. Ovviamente un po’ di discussioni, che si fa? Come portare tutti a Kigali? E alla fine si riparte, Bizimana con noi e i ragazzi sul Pick Up insieme ai militari, ovviamente Mariapia è riuscita ad ottenere anche questo fuori programma.Ormai è notte e ripercorrere la strada per rientrare è da incubo, fitta nebbia, pioggia, nevischio, strade scoscese. Pensiamo ai “nostri ragazzi” all’aperto sul Pick Up e noi al coperto… per fortuna almeno il piccolino è con noi. Mariapia chiede all’autista di domandare al piccolo come si sente, lui risponde umugati , pane. Da lì la promessa a Mariapia che avrei fatto il possibile per organizzare un panificio.Rientriamo a notte fonda al centro dei salesiani di Kigali col nostro carico umano e veniamo accolti senza nessun problema, invitandoci a passare alcuni giorni con loro.Aggiungo Bizimana alla nostra lista per poi sistemarlo nella nostra casa famiglia che in quel periodo stavo organizzando, per raccogliere bimbi e ragazzi rimasti totalmente orfani.Bizimana ha finalmente una nuova famiglia, viene chiamato Petit, ancora oggi mi chiama mamma e gli altri ragazzi del foyer sorelle e fratelli. Frequenta la scuola materna, le elementari, le superiori, poi fa una specializzazione in costruzione. Ormai cresciuto chiede di poter spostarsi alla nostra fattoria e occuparsi un po’ di tutti i lavoretti che ci sono da fare e del negozietto dove vengono venduti i nostri prodotti, mentre altri ragazzi si occupano degli animali, delle coltivazioni. Vi rimane fino 2018 quando termina il progetto fattoria perché tutti ragazzi sono ormai maggiorenni e in grado di poter continuare da soli, avendo ricevuto una educazione e gli strumenti necessari per andare incontro a un futuro di speranza.
Anche Bizimana riceve una parcella, un fondo per costruire una casetta e salutandolo con il nodo in gola, gli auguro ogni bene. E il bene gli è proprio arrivato: trova un lavoro, conosce una dolcissima ragazza. Lo scorso anno si sono sposati e già quest’anno sono diventati genitori di un bel maschietto. 
La grande sorpresa a settembre di quest’anno: lo chiama un signore che lo aveva conosciuto da ragazzino e ricostruendo un po’ la sua storia gli dice che ha incontrato una signora anziana ed è convinto che quasi sicuramente é la sua nonna materna.In effetti è proprio lei, la nonna finalmente ritrovata dopo ben 27 anni.  Si sono potuti riabbracciare alcune domeniche fa.La nonna si chiama Ntabanganyimana Verdianie, il suo nome ruandese significa non tutti hanno la stessa fortuna, un presagio datole alla nascita? Bizimana significa solo Dio lo sa.

Con carissimi saluti gabriella

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