News dal Rwanda


Carissimi,
rieccomi qui in Rwanda confrontata con il bellissimo, organizzatissimo, rispettosissimo dell’ambiente con natura preservata dall’inquinamento, con corruzione a tolleranza zero, con un governo rappresentato da moltissime donne e una drammatica realtà.
Il rwanda non ha nessuna materia prima ed è il paese più densamente popolato di questa dilaniata Africa, oltre 1’000’000 di Vatussi sono rientrati dall’esilio dopo i terribili avvenimenti che lo hanno sconvolto nel 1994 a paese liberato dalla dittatura e per loro diversi villaggi sono stati costruiti alla bene e meglio e mancano di infrastrutture e anche e soprattutto di acqua.

La povertà è estrema, il cibo scarseggia, il costo della vita è elevato, gli orfani sono innumerevoli anche a causa dell’AIDS, mancano ancora case e campi coltivabili. L’acqua, abbondante nel sottosuolo, è a disposizione di pochi perché mancano acquedotti e la popolazione è in continuo cammino per approvvigionarsi.

Dopo essere stato il paese più pericoloso del pianeta, ora regna la tranquillità e la pace. I turisti (purtroppo pochi) scopriranno subito un popolo di apertura e di scambi, che mette tutto in opera per accoglierli, che da lezioni di capacità dell’essere umano a ricostruire, ricostruirsi e riconciliarsi.

Giacomo e Natalina, nostri volontari, organizzano una cena africana a all’osteria La Guana a Meride il 14 novembre, per aiutarci a raccogliere fondi per il decimo acquedotto in costruzione.

Facciamo nuovamente appello alla solidarietà, vi aspettiamo numerosi e vi chiediamo di far circolare tra i vostri amici e conoscenti questo messaggio con cari saluti,

Gabriella Caldelari

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