Carissimi,
finalmente l’acqua è arrivata a Rutongo, il villaggio dove in Ruanda abbiamo la maggior parte dei nostri progetti: centro sociale con un piccolo emporio, due laboratori di cucito e uno di ricamo, banca etica, biblioteca, pollaio, centro di medicina tradizionale ruandese con dormitorio per chi viene da lontano, saponificio, panetteria e un atelier per la fabbricazione di cesti, borse e altro artigianato con materiali reperibili nella zona. Il tutto è servito da un impianto di biogas che viene prodotto sia dai servizi igienici del centro che dal letame dal nostro progetto di allevamento di mucche di razza pura e incrociata. Fanno parte dei nostri progetti nella regione anche una coltivazione di caffè, di ananas, di riso e di canna da zucchero.
Questo nostro ultimo intervento per questa comunità di circa 25.000 persone ed è costato fr 38’500.-. La pompa è potente e potrebbe servire altri settori del villaggio, secondo richiesta delle autorità locali. Al momento non possiamo esaudire questa nuova domanda perché ancora impegnati a raccogliere fondi per il decimo acquedotto, nella regione del Sud del Ruanda, per il quale abbiamo già stanziato fr 360.000.- circa
Ecco parte della lettera pervenutaci dal Ruanda dal responsabile della gestione dell’acquedotto di Rutongo:
“a nome della popolazione di Masoro esprimo sentimenti di sincera e profonda gratitudine per questo dono di grande valore che ci solleva moltissimo (nuova pompa e quadro di comando che a quanto sembra è un armadio);
noi apprezziamo sempre la vostra generosità e i vostri sacrifici che sostengono così lo sviluppo sociale della nostra regione. Assicurando la nostra stima prego di gradire l’omaggio dei nostri sentimenti rispettosi.”
Grazie a noi tutti e possiamo ritenerci soddisfatti quanto fatto, anche dobbiamo considerare che grazie alle prese d’acqua nelle fontane vicine ai caseggiati molte bambine/i potranno così risparmiare molta fatica a proficuo della loro scolarizzazione.
Sperando di poter ancora beneficiare del vostro sostegno salutiamo cordialmente,
per l’associazione A. Gentilini e G. Caldelari