Buongiorno a tutti
ed eccomi ormai presente in Ruanda da ben 25 anni, tanti quanti sono passati dal terribile genocidio che ha sconvolto il paese nel 1994, durante il quale per la prima volta ho messo piede, di notte e in pieno inferno, in questa ormai definita piccola Svizzera d’Africa. Piccola perché la sua superficie è di chilometri quadrati 24.947, meno di quella svizzera, ma in quanto a popolazione è superiore di circa 6 milioni.
Da quel maggio 1994 ne ero uscita sconvolta, profondamente turbata nell’anima, con un carico umano sofferente: oltre cento ragazzi e bambini feriti gravemente portati in Italia per le cure.
Anche quest’anno Josianne è con me. Ieri siamo salite a Rutongo, dalle “nostre” vedove per una prima visita. Abbiamo trovato tutto in ordine e ben funzionante: panetteria, ricamatrici, atelier di fabbricazione di cesti, segretaria e contabile in pieno lavoro. Soprattutto molto impegnate le artigiane che hanno ricevuto una importante ordinazione di ricami e di manufatti vari da una signora ruandese spostata con un non ben precisato “muzungu” (bianco).
Con sorpresa abbiamo anche ritrovato un vecchio container, quello da ultimo viaggio, che nel lontano1996 avevamo inviato qui in Ruanda con materiale per la panificazione, trasformato in una piccola trattoria molto frequentata soprattutto all’ora di pranzo e al mattino presto, prima che la gente inizi a lavorare. I pasti tradizionali vengono cucinati alla panetteria, poco distante.
Grazie ai regali solidali di Natale “una pecorella per i Batwa” è stata possibile una prima distribuzione di 20 pecore. Mercoledì una seconda distribuzione in un villaggio di un’altra regione, molto povero, richiestaci dal Governatore e giovedì una terza distribuzione nuovamente a Rutongo.
L’associazione delle vedove Dushigikiyrane è molto apprezzata dal governo e giovedì 31 saliremo ancora, perché una delegazione di senatori, composta soprattutto da donne, salirà a visitare i nostri progetti.
Anche quest’anno l’organo governativo che controlla associazioni, ditte e imprese private, RGB, si è recato alla sede dall’associazione per i controlli annuali della loro contabilità: hanno trovato tutto in ordine, anche i soldi che spediamo sono tracciabili fino al beneficiario finale.
Qui sono molto severi, in particolare per tenere sotto controllo e combattere la corruzione.
Con cari saluti gabriella e josianne