… e si continua

carissimi

vi ricordiamo che il 26, 27 e 28 maggio, a Mendrisio, verrà riproposto dopo sei anni di pausa, il Progetto Amore, una manifestazione di beneficenza. L’intero incasso servirà per sostenere progetti concreti d’aiuto allo sviluppo in questa situazione di emergenza in Ucraina e per la ricostruzione.

Saranno tre giornate all’insegna dello spettacolo, dell’arte, della solidarietà e della spensieratezza. Dopo lo stop imposto dalla pandemia e in un momento così difficile e triste per le immagini di guerra che ogni giorno entrano nelle nostre case, torna al centro manifestazioni mercato Coperto di Mendrisio Progetto Amore, la manifestazione di solidarietà ideata da Paolo Meneguzzi con lo slogan “ragazzo aiuta ragazzo”. Una tre giorni – novità di quest’anno – di solidarietà, come è sempre stato per Progetto Amore, ma anche di aggregazione e unione per lanciare un messaggio di pace che vada oltre i colori di una bandiera.

Si partirà giovedì 26 maggio con una vera e propria maratona di danza. Protagoniste, dalle 10 alle 19, saranno le principali scuole di danza ed artistiche del Ticino che hanno aderito con entusiasmo alla proposta. Centinaia di ragazze, ragazzi e bambini calcheranno il palco lanciando un forte messaggio di unione.

Si passa poi a sabato 28 maggio, giornata in cui il programma ricalcherà la tradizione della rodata manifestazione. Musica no stop dalle 13.30 alle 2.00 di notte con un centinaio di artisti. Dagli emergenti ticinesi agli affermati Sinplus, Sebalter, Bella Gianda…. Alle guest star di questa edizione: Gué Pequeno e il concerto de The Kolors. E per coronare la serata, disco party con i dj Michael Casanova e Maxi B. 

Altro momento clou della giornata di sabato sarà la partita di calcio tra la squadra del Gran Consiglio ticinese e il team Progetto Amore, formazione che annovera tra i suoi calciatori tante personalità, tra gli altri Kubilay Türkyilmaz, in veste di allenatore, con alcuni ragazzi ucraini arrivati in Ticino dalle zone di guerra. Il calcio di inizio è previsto alle 15.30. Sempre nel pomeriggio si svolgeranno anche mini-tornei sportivi per ragazzi, coordinati dal FC Mendrisio.

Giovedì e sabato ci sarà inoltre un maxi Kids park ad intrattenere i più piccoli con un ricco programma! Gonfiabili, attrazioni circensi, pagliacci, trucca bimbi, baby dance e cantastorie. Oltre alle animazioni in costume con le mascotte Panda e Leone. 

Si arriva infine alla scommessa di domenica 29 maggio, giornata in cui Progetto Amore si apre ad un nuovo target. Dalle 14 alle 19 il mercato CMMC di Mendrisio ospiterà il primo Festival Rap Ticinese: una ventina gli artisti che hanno già confermato la loro presenza tra loro nomi prestigiosi come: Mattak e Funky Nano, Vegas Jones e Giaime.

 Sull’arco dei tre giorni sarà inoltre sempre aperta una fornita buvette con ristoro e griglia gestita dai volontari Amac.

Come da tradizione anche quest’anno si è voluto mantenere l’ingresso ad offerta libera; troverete specificato il programma delle varie giornate sul sito                                                                                                                 www.progettoamore.ch 

Nel frattempo ieri con Mirta e Antonio abbiamo consegnato oltre 100 kg di viveri (tonno e carne in scatola, piselli, fagioli, riso, basta, biscotti a base di cereali integrali con frutta, spazzolino e dentifrici) al proprietario di un pulmino che oggi, insieme a sua moglie partirà direttamente per l’Ucraina.  Entro fine settimana la merce dovrebbe arrivare all’associazione St Joseph che si occuperà della distribuzione

mentre in  Ruanda è iniziata la ristrutturazione e l’ampliamento del progetto canna da zucchero, con grande entusiasmo e riconoscenza da parte della vedove/i iscritti alla cooperativa: anche qui un bel segnale di ripresa.

Con cari saluti Gabriella e Mirta

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Salva le date

Carissimi,
Innanzi tutto un grazie di cuore per la vostra risposta concreta alla nostra richiesta “emergenza Ucraina”.

Contrariamente al nostro modo di procedere, abbiamo deciso di non ringraziare in forma cartacea chi ha fatto donazioni per risparmiare su carta, inchiostro e spese postali. Desideriamo però ricordarvi che le vostre offerte possono essere dedotte dalle tassazioni: se vi serve l’attestato basta chiedercelo via mail.

Fino ad oggi abbiamo utilizzato CHF 6’670 per aiutare 11 persone a lasciare il paese in guerra e trovare rifugio in Ticino e abbiamo inviato soldi direttamente in Ucraina.
Ora tutti questi sfollati sono stati registrati ufficialmente e dovrebbero ricevere gli aiuti statali e noi quindi ci concentriamo per aiutare direttamente sul territorio: stiamo cercando come poter inviare materiale sanitario ad un ospedale pediatrico di Nikolaev, da dove arrivano richieste drammatiche urgenti, tra le quali un furgoncino. Alexander, Il papà di Ivan, sarebbe disposto a portare medicinali e furgone fino al confine tra la Moldavia e l’Ucraina, poi direttamente dall’ospedale verrebbero a ritirare il tutto.

Ivan continua la scuola a distanza con la sua docente ed altri 21 tra i suoi 30 compagni che riescono a collegarsi: 5 si trovano ancora in Ucraina e gli altri sparsi per l’Europa. Mercoledì inizierà anche la V elementare alle scuole di Besso, mentre suo padre frequenterà i corsi online per Ivan, così il ragazzo rimarrà aggiornato anche sul programma ucraino.

Inviamo tre allegati con date dove potete incontrarci e supportarci: 
Sabato 16 aprile vendita di dolci pasquali dalle 08.00 alle 12.00 alla Coop di Castel San Pietro;
Sabato 7 maggio festa multietnica al Capannone d Pregassona dalle 15.30 in avanti con una bancarella con artigianato del Ruanda e una seconda con vendita biscotti di specialità ucraine che preparerà Yullia, rifugiata con la sua famiglia a Signôra in Val Colla;
26 / 28 / 29 maggio a Mendrisio Progetto Amore di Paolo Meneguzzi, seguiranno ulteriori informazioni più dettagliate.

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Progetto Amore e scuola a distanza

Malgrado le difficoltà del momento qui in Ticino per l’accoglienza agli sfollati, c’è una  bellissima notizia: 
Paolo Meneguzzi torna, dopo sei anni di pausa, col suo importante e amato evento Progetto Amore, dal 26 al 29 maggio, a favore dei bimbi dell’Ucraina, vedi comunicato stampa allegato. Come da tradizione di Paolo e del suo team, ogni centesimo donato o speso all’interno del villaggio durante tutta la manifestazione, sarà devoluto in beneficenza. Quest’anno, vista l’emergenza Ucraina,  hanno deciso di concentrarsi su una sola associazione, la nostra.  A nome di Insieme per la Pace ringrazio per la fiducia. 
Vi spiego perché ho parlato di difficoltà. In questi giorni mi sto confrontando con una Svizzera che non mi aspettavo, un po’ disorganizzata e meno accogliente di come ho sempre pensato. Non sto riferendomi alla solidarietà della popolazione che fortunatamente è molto presente e concreta.
Ieri ho chiamato in centro di accoglienza di Chiasso per avere spiegazioni su come procedere con il papà Alexander e suo figlio Ivan dodicenne, incontrati per caso domenica e ora provvisoriamente miei ospiti. Ho cercato il numero di telefono sulla guida telefonica, forse ero fuori orario d’ufficio comunque ha risposto una segreteria telefonica in tedesco… con manco le opzioni premi 1 o 2 o 3, per scegliere una delle nostre lingue nazionali… solo tedesco… 
Queste due persone provengono da Nikolaev, Mykolaïv (in ucraino: Миколаїв) e dopo essere arrivati in Moldavia hanno aspettato in un centro accoglienza profughi che uscisse dall’inferno una giovane mamma, Katia, col piccolo Igor di 6 mesi e con loro hanno percorso una ultima tappa di 36 ore, che li ha portati a Milano dove sono stati accolti con un pasto caldo e test del Covid. Fortunatamente negativi hanno potuto proseguire il loro viaggio verso il Ticino, dove già la scorsa settimana erano arrivati dei loro amici.
Comunque ha dell’inverosimile, da tre giorni la scuola di Ivan a Nikolaev ha iniziato l’insegnamento a distanza, sotto i continui bombardamenti…Ieri abbiamo incontrato Viviana che come ha saputo della necessità del ragazzo di avere un tablet, subito ci ha accompagnati per acquistargliene uno.E così oggi inizio della scuola online, in attesa di sapere dove verranno ospitati per poter così frequentarla in presenza anche in Ticino.

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Emergenza Ucraina

Sono già passati 24 giorni di guerra, terribile… e la pace sembra ancora lontana!
E anche per i nostri bimbi e i ragazzi che da poco stanno uscendo dalla problematica Covid, non sarà facile in questo periodo sentire parlare molto di guerra con le immagini strazianti dei telegiornali;  per aiutarli a elaborare e affrontare questa angosciante tematica, l’amica Anouk mi ha inviato un PDF che può servire a genitori e insegnati: un quaderno, una spalla nei tempi di guerra: 

Pdf

Un  secondo PDF inviatomi da Anouk è su come l’Olanda si è subito attivata e ha creato un cartellone per aiutare i profughi per imparare la lingua olandese, scritto anche in cirillico ucraino:

Pdf

Grazie agli aiuti che generosamente ci state offrendo siamo riusciti a pagare le spese di viaggio a 4 bambini, le loro 2 mamme e una persona arrivata da sola e a dare aiuti in denaro contante.
Ora siamo in attesa della giovane mamma col bebè di 8 mesi e dei suoi genitori che attualmente si trovano in un centro di accoglienza in Moldavia e si sta organizzando per farli trasferire qui in Ticino, dove troveranno ospitalità da due nostre associate. Una mamma con la figlia di 12 anni è ancora in un rifugio in Ucraina.

Vi terremo  informati
grazie, grazie, grazie
Gabriella

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Emergenza Ucraina

Carissimi,
innanzi tutto un grazie di cuore per la vostra generosità, le offerte per l’emergenza Ucraina stanno arrivando e anche disponibilità per le  accoglienze.
Alcune persone hanno avuto difficoltà agli uffici postali nell’inviare le donazioni perché nella precedente mail avevo scritto solo il numero IBAN e non tutte le coordinate per l’invio, e allora eccole:

Insieme per la Pace. 6951 Signôra / Val Colla
(Ti) Svizzera
CCP 69-32616-5
IBAN CH75 0900 0000 6903 2616 5

vi ricordo che le donazioni sono detraibili dalle tassazioni. In merito alle deduzioni se non avete le ricevute postali o bancarie, potete richiedere gli attestati ma per favore mettete anche il totale del montante (padrinato, regali solidali, offerte varie, ecc…) per aiutare a risparmiare tempo per la ricerca, grazie.
Ne approfitto per darvi alcune informazioni più dettagliate in merito alle persone che stiamo cercando di far evacuare dall’Ucraina.
Una donna arriva oggi a Bergamo, Antonio e Anna la stanno andando ad accogliere, mentre purtroppo tutti gli altri si trovano ancora in Ucraina. Una mamma con due bimbi che sarebbero dovuti arrivare domani, sono rimasti bloccati in un rifugio perché venerdì sera quando avrebbero dovuto partire, sparavano e bombardavano troppo: si spera possano arrivare verso il fine settimana.
Il viaggio consiste in 4/5 tappe dal loro rifugio fino a Milano o a Bergamo, di cui le prime 2 ancora in Ucraina, poi passando dalla Moldavia arrivano in Romania, dove dal governo ricevono una scheda prepagata per il telefono, un panino e una bottiglietta d’acqua.
Dalla Moldavia a Milano ci sono circa 20 ore di pullman, poi Anna (che parla ucraino) e Antonio le vanno a prendere per portarle in Ticino.

Grata di avevi con noi  sulla via della solidarietà
invio i migliori saluti 
gabriella

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Emergenza Ucraina

Carissimi,
una giovane coppia di nostri amici con già tre figli, da sabato scorso ospitano due bimbi ( 5 e 7 anni) arrivati da soli, su un pullman proveniate dall’Ucraina, ora sono in attesa della loro mamma. Sono arrivati stravolti, stanchissimi, traumatizzati, magrissimi e malaticci con assolutamente niente, solo una bottiglietta di acqua in mano.
Antonio il papà con la moglie Anna di nazionalità ucraina, stanno cerando di aiutare a evacuare il più possibile dai territori di guerra bimbi e giovani mamme; le più anziane si rifiutano di partire, non vogliono abbandonare il loro paese, i loro figli e i mariti in guerra.

Come associazione abbiamo deciso di raccogliere fondi ed avvalerci dell’esperienza concreta di Antonio e Anna per:

  • Pagare viaggi della salvezza (200 euro per persona)
  • Acquistare beni di prima necessità al loro arrivo qui in Ticino
  • Cercare alloggi, alcuni li abbiamo già trovati, ora cerchiamo per una mamma con una figlia di 12 anni che ancora si trovano in Ucraina

Nella speranza che vogliate unirvi a noi, insieme porteremo sollievo e solidarietà a gente spogliata di tutto.

IBAN CH75 0900 0000 6903 2616 5

Per l’associazione gabriella

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Ma???

Carissimi,
con immensa tristezza per quanto sta succedendo in Ucraina, anche dal Ruanda le notizie che giornalmente arrivano non sono affatto buone, non per cattiveria e prevaricazione umana ma per il cambiamento climatico che da anni sta sconvolgendo il paese:  piove, piove, strapiove con poche interruzioni e, se si può dire, senza pietà. Oltre agli scrosci d’acqua, anche temporali che allagano villaggi e stravolgono strade, venti violenti che scoperchiano case, scuole e ospedali.
Settimana scorsa a Kinihira un fulmine ha letteralmente divelto i servizi igienici della scuola e un ragazzino di nove anni è deceduto all’interno.
Ieri alla scuola Itetero gli allievi hanno dovuto essere evacuati e alcune aule hanno subito danni importanti.
L’agricoltura ne risente, la gente riesce difficilmente a coltivare e così il cibo scarseggia, i bambini e gli anziani ne soffrono.

Ma veramente non solo non c’è pace su questo nostro pianeta: le guerre, la fame,  le violenze,  il non rispetto dei diritti umani, la pandemia, la disoccupazione,  l’inquinamento atmosferico, la flora e la fauna in via di estinzione, la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai  portano a scenari da incubo.

E da noi un assaggio di siccità….

un abbraccio a tutti i bimbi del mondo

Gabriella

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In ricordo

Carissimi,
a inizio dicembre avevo inviato la mail “anche buone notizie” dove ho raccontato la storia di Bizimana che dopo 27 anni ha ritrovato sua nonna, unica superstite della famiglia a seguito del genocidio che ha sconvolto il Ruanda.
Ora purtroppo la brutta notizia: Bizimana è deceduto ieri, in un incidente di camion. 
Questo strano, per non dire crudele, destino ancora una volta ci lascia senza fiato, attoniti, tristi. 
Petit, così tutti lo chiamavamo perché era il più piccolo e il più coccolato della nostra casa famiglia di Remera, se n’è andato lasciandoci sgomenti, lasciando il suo bimbo di cui andava tanto fiero e la giovane moglie.
Immagino il dolore della nonna che aveva ritrovato l’unico nipotino superstite e di tutte le sorelle e dei fratelli del nostro foyer.
Bizimana Petit, così ormai si chiamava anche sul suo profilo Facebook, aveva moltissimi amici: ben 1671 “followers” . Era bene amato da tutti per la sua semplicità, la sua disponibilità e il sorriso che sempre gli illuminava il volto. 
Cresciuto e diventato ormai capo famiglia si era anche offerto per fare volontariato per la nostra associazione. Grazie a lui abbiamo distribuito capre e galline,  frutto dei regali solidali del natale 2021, al villaggio dove abita sua nonna.

All’età di dieci anni Bizimana ha chiesto di essere il battezzato e avendo solo un nome ufficiale si è scelto lui il secondo, Théophile, probabilmente ispiratosi a un calciatore francese.
Caro Petit Bizimana Théophile un abbraccio e buon viaggio… … ti voglio ricordare con le ultime tue foto che mi hai mandato di te e del tuo piccolo che ti assomiglia moltissimo e una di quando avevi 6 anni  a casa nostra a Kigali
maman gaby

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Capre, galline e mucche…

Buongiorno a tutti, 
con piacere allego un PDF del periodico luganese  il CERESIO, ringraziando di tutto cuore il giornalista Raimondo Locatelli per il bellissimo articolo: un riassunto conciso e fedele della mia vita e del mio impegno per il Ruanda, corredato da parecchie fotografie. C’è pure la foto di me piccolina davanti all’Hotel Splendide con il mio amato papà, che pochi mesi dopo la foto è deceduto a soli quarant’anni, lasciandomi nel più grande sconforto… rinchiusa nel mio dolore per mesi mi sono isolata nel più totale silenzio… sapevo solo piangere…  facendo la spola da una nonna all’altra, entrambe vedove, che mi hanno coccolata e amata moltissimo. Probabilmente da questo periodo molto difficile nasce la mia vicinanza ai bimbi orfani e per esprimere la gratitudine alle mie nonne ecco il mio impegno per gli anziani, le vedove e i bambini in difficoltà.

Anche quest’anno i regali solidali hanno avuto molto successo. Ringrazio di cuore tutti quanti hanno aderito all’iniziativa. Ieri ho spedito la III tranche delle donazioni ricevute per la distribuzione di animali di piccola taglia per un totale di CHF 15’885.- e per due mucche altri CHF 1050.-.
Galline, capre e pecore vengono distribuite in tre differenti regioni (il nostro amico Marco veterinario può tirare un sospiro di sollievo, non stiamo inondando di capre solo villaggio…con le conseguenze sulla biodiversità che porterebbero comportare), mentre una mucca verrà data a Rutongo a Kamali, un ragazzo sordomuto che ha terminato le scuole dell’obbligo e di conseguenza il sostegno, il cui sogno da sempre era di possedere una mucca;l’altra alla nonna di Bizimana, ritrovata dopo 27 anni, così la sua felicità oltre ad aver ritrovato un nipotino disperso durante il genocidio, raddoppia, coronando il sogno di una vita di possedere una mucca.
Nella cultura ruandese da sempre le mucche sono davvero molto importanti. Durante gli anni del colonialismo, quando i Belgi hanno destabilizzato il Paese distinguendo gli abitanti dei vari clan in etnie, un Hutu che riusciva a possedere una mucca automaticamente diventava un Tutzi;  un giovane ragazzo per fidanzarsi doveva (e vige ancora tutt’ora)  impegnarsi a dare una o diverse mucche, a dipendenza della possibilità, ai genitori della sua amata, durante grandi festeggiamenti per l’occasione.
Nella savana quando ancora non era diventata sparsa di villaggi cresciuti come funghi negli ultimi anni per accogliere migliaia e migliaia di profughi, i pochi abitanti di allora possedevano mandrie con centinaia di esemplari di splendide mucche dalle corna lunghissime, di cui ora ne sono rimaste ben pochi esemplari, anche perché non redditizie.
Sono sempre stata orgogliosa per questa foto che ho scattato nel 1996 a Rwinkwuawu, nelle vicinanze dell’entrata del parco Akagera, quando bloccata in auto ho dovuto pazientare per lasciare passare tutta la mandria, ricompensata e beata della meraviglia di questa fiumana di corna.

Con i migliori Auguri per le prossime Festività invio un caro saluto,
gabriella

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Anche buone notizie

Carissimi

Prima di passare alla buona notizia, che sa di miracolo per Bizimana, vi comunico che a causa della pandemia abbiamo deciso di non partecipare al mercatino di Vezio in programma sabato 5  e a quello di Manno di mercoledì 8 dicembre.Chi avesse voluto ritirare il vino in uno di questi due mercatini, può riservarlo direttamente allo 0793150823 e ci accorderemo per la consegna.
Ed ora per passare alla buona notizia bisogna fare un salto indietro nel tempo e ritrovarci nel 1996. 
È mattina prestissimo, sicuramente prima dell’alba. Squilla il telefono: devi venire subito a Roma, con urgenza dobbiamo partire per lo Zaire, ancora oggi stesso o al massimo domattina, èMariapia, il suo tono è perentorio! Mi dice che è stata sollecitata da alcune mamme italiane perché i loro figli sacerdoti salesiani si trovano a Goma, allora ancora Zaire, e sono molto preoccupate perché laggiù è iniziata una ennesima guerra.  Le chiedono anzi, la supplicano di fare tutto il possibile per andare a recuperarli e riportarli in Italia. Quasi inutile dire che nello spazio di due giorni ci troviamo in Ruanda e Mariapia si dà da fare (strafare per dir la verità)  perché qualcuno ci accompagni in questa missione che ha dell’impossibile, anche perché le frontiere sono chiuse. Ma il giorno dopo, mattina prestissimo, siamo in viaggio. Mariapia ed io su un auto un po’ malmessa e dietro a noi un Pick UP con la solita scorta di quando mi trovo in Ruanda con lei: i militari dell’FPR. Sul mezzogiorno arriviamo a Gisenyi dove ovviamente troviamo la dogana chiusa. Mariapia è determinata e insiste, insiste (lei è sempre in missione con una uniforme blu e tante medaglie al petto e si fa passare per il generale Fanfani). In effetti alcune ore dopo eccoci a una piccola  dogana, sparsa tra i vulcani, dove dobbiamo scendere dall’auto e proseguire a piedi. Attraversiamo il confine senza che ci vien chiesto alcun documento. Camminiamo alcune centinaia di metri fin che arriviamo su una strada asfaltata in direzione di Goma, dove troviamo un auto ad attenderci che ci porta al centro dei salesiani. Tutti stanno bene! Sono ovviamente allibiti di ricevere visite: Mariapia spiega il motivo, le loro mamme sono preoccupatissime e li rivogliono a casa e dice che devono prepararsi in fretta e rientrare con noi. Loro assolutamente non vogliono spostarsi dicono o tutti o nessuno, alcuni sacerdoti sono fuori a cercare cibo per la comunità quindi niente da fare. Ci raccontano che la settimana prima quando sono iniziati gli spari i rifugiati del campo profughi di Goma sono tutti scappati verso l’interno del paese lasciando nel campo alcuni ragazzi, che si sono poi rifugiati al loro centro, ma per loro è difficile sfamarli tutti. Ci dicono in particolare che una dozzina di ragazzi hanno espresso il desiderio di rientrare in Ruanda. Tra questi ragazzi c’è un piccolino, rimasto orfano a Kigali durante il genocidio e preso da una vicina che scappando dall’inferno insieme ad altre migliaia di persone si è rifugiata nello Zaire, dove si è formato un numerosissimo campo profughi. Quando sono iniziati gli spari la “sua nuova mamma” è scappata assieme agli altri rifugiati lasciando il piccolo Bizimana abbandonato a se stesso. Una suora l’ha trovato e lo ha portato dai salesiani e ora ci chiedono di riportare pure lui in Ruanda.E allora eccoci di ritorno con 14 ragazzi, veniamo riportati alla piccola frontiera e di nuovo attraversiamo il confine a piedi, con la piccola mano di Bizimana nella mia lasciamo gli spari alle spalle… un sospiro di sollievo ed ecco i militari delle scorta che ci stanno aspettando, sorpresi di vedere che non siamo più sole. Ovviamente un po’ di discussioni, che si fa? Come portare tutti a Kigali? E alla fine si riparte, Bizimana con noi e i ragazzi sul Pick Up insieme ai militari, ovviamente Mariapia è riuscita ad ottenere anche questo fuori programma.Ormai è notte e ripercorrere la strada per rientrare è da incubo, fitta nebbia, pioggia, nevischio, strade scoscese. Pensiamo ai “nostri ragazzi” all’aperto sul Pick Up e noi al coperto… per fortuna almeno il piccolino è con noi. Mariapia chiede all’autista di domandare al piccolo come si sente, lui risponde umugati , pane. Da lì la promessa a Mariapia che avrei fatto il possibile per organizzare un panificio.Rientriamo a notte fonda al centro dei salesiani di Kigali col nostro carico umano e veniamo accolti senza nessun problema, invitandoci a passare alcuni giorni con loro.Aggiungo Bizimana alla nostra lista per poi sistemarlo nella nostra casa famiglia che in quel periodo stavo organizzando, per raccogliere bimbi e ragazzi rimasti totalmente orfani.Bizimana ha finalmente una nuova famiglia, viene chiamato Petit, ancora oggi mi chiama mamma e gli altri ragazzi del foyer sorelle e fratelli. Frequenta la scuola materna, le elementari, le superiori, poi fa una specializzazione in costruzione. Ormai cresciuto chiede di poter spostarsi alla nostra fattoria e occuparsi un po’ di tutti i lavoretti che ci sono da fare e del negozietto dove vengono venduti i nostri prodotti, mentre altri ragazzi si occupano degli animali, delle coltivazioni. Vi rimane fino 2018 quando termina il progetto fattoria perché tutti ragazzi sono ormai maggiorenni e in grado di poter continuare da soli, avendo ricevuto una educazione e gli strumenti necessari per andare incontro a un futuro di speranza.
Anche Bizimana riceve una parcella, un fondo per costruire una casetta e salutandolo con il nodo in gola, gli auguro ogni bene. E il bene gli è proprio arrivato: trova un lavoro, conosce una dolcissima ragazza. Lo scorso anno si sono sposati e già quest’anno sono diventati genitori di un bel maschietto. 
La grande sorpresa a settembre di quest’anno: lo chiama un signore che lo aveva conosciuto da ragazzino e ricostruendo un po’ la sua storia gli dice che ha incontrato una signora anziana ed è convinto che quasi sicuramente é la sua nonna materna.In effetti è proprio lei, la nonna finalmente ritrovata dopo ben 27 anni.  Si sono potuti riabbracciare alcune domeniche fa.La nonna si chiama Ntabanganyimana Verdianie, il suo nome ruandese significa non tutti hanno la stessa fortuna, un presagio datole alla nascita? Bizimana significa solo Dio lo sa.

Con carissimi saluti gabriella

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