Questa mattina presto un nebbione… calze e maglioncino che mi pareva di essere in Valcolla ad autunno inoltrato…
Pano piano la nebbia si dirada, saliamo a Rutongo per un incontro con gli anziani. Solitamente mi faccio scrupolo a riunire gli anziani perché so che alcuni arrivano da lontano, ore di marcia in salite impegnative e allora organizzavo l’incontro ogni due anni.
Lo scorso anno, vedendo la loro gioia per ritrovarsi insieme mi ha messo dei dubbi” che magari sono contenti di uscire di casa e ritrovare conoscenti e amici ?”
Ed ecco oggi il loro arrivo con l’immancabile bastone, segno inconfondibile della loro età venerabile degna del massimo rispetto, alcuni zoppicanti, altri piegati in due da una schiena che non tiene più, alcuni non vendenti e diversi oltre centenari.
Sono 101 gli anziani che ogni mese da diversi anni ormai ricevono ” la pensione” da parte nostra, oggi se ne sono aggiunti altri 11 tramite il tam tam: dal prossimo mese saranno pure loro sulla lista. Con le vedove dell’associazione Dushigykirane che ci fanno da traduttrici chiacchieriamo un po’. Ad un amakuru? ( come va?) segue immancabilmente nimeza (bene) e questo da il via all’incontro. La maggior parte di loro vive da solo, scampato chissà come al feroce genocidio del 1994: nessun parente, figli, nipotini ma l’aiuto di qualche vicino che cucina ogni tanto a chi non riesce più a farlo, il pranzo o la cena non sono poi così importanti, si può mangiare una volta ogni due o tre giorni ma magari la sera quando non si riesce a dormire una pipa e un po’ di tabacco aiuta… Passiamo la mattinata insieme, offriamo una bibita, una borsa in foglie di banano del nostro atelier , un sacchetto di pane della nostra panetteria. Ci regalano un’ esplosione di gioia e di riconoscenza, quasi tutti hanno ancora la forza di alzarsi, cantare e ballare, altre sedute a battere la mani. Sorridono, sono gioiosi, una giornata di gioia anche per noi. Grazie!
Rientriamo a Kigali, fortunatamente alla banca ci sono stati accreditati i soldi spediti dal Ticino, questa volta il trasferimento ha preso più tempo del solito ma un cambio favorevole ci ha favoriti, rincuorati e incoraggiati, nei prossimi giorni potremo andare nella savana per incontrare gli sfollati della Tanzania e organizzare progetti e aiuti.