Carissimi Soci, Padrini e Amici di Gabriella,
Con Lorenza siamo rientrate ieri mattina, mentre Romina si ferma ancora una settimana. Per Romina e Lorenza è stato il primo viaggio in Rwanda e amore a prima vista; per me è stato bellissimo ritornarci per la terza volta. Troppo breve però, il prossimo viaggio deve durare di più! I progetti funzionano e tutti ci aspettavano… da tanto tempo…. L’ultima visita da parte dell’Associazione era ad inizio 2020, pochissimo prima che cominciassero le restrizioni Covid, l’ultimo viaggio di Josianne in Rwanda. In realtà ci è tornata anche con noi, perché l’abbiamo portata sia nel cuore, ma anche materialmente: i suoi figli ci hanno donato vestiti e scarpe, che avranno una seconda vita nel sua amato Rwanda.
Anche Gabriella l’abbiamo portata con noi! Siamo partite poco dopo la sua operazione all’anca, riuscita benissimo, ma con già qualche complicazione. Molti di voi lo sapranno: le sue condizioni sono peggiorate e Gabriella è attualmente ancora in ospedale, molto debole e provata, ma sicuramente in ripresa!
Non chiamatela ora, non mandatele Whatsapp o messaggi o mail, ma mandatele tutte le vostre vibrazioni e preghiere di guarigione: poi, quando avrà più forza, vi manderà sue notizie!
Essere in Rwanda senza Gabriella era strano già da quando era solo una proposta mesi fa: vuoi che vada io a vedere come va, le ho chiesto, visto che i tuoi problemi di salute al momento non te lo permettono e Josianne non c’è più?
A me si sono aggiunte per caso (ma non lo è) Lorenza e Romina, che non conoscevo, che ho visto brevemente una sola volta prima di partire, separatamente. Ci siamo conosciute giù, vivendo assieme ogni momento, bello, triste, emozionante, difficile. Due splendide anime e compagne di viaggio speciali! La Leonessa ci ha riunite in questo nostro Viaggio della Fiducia, che vi racconteremo in un modo speciale: abbiamo già una bellissima idea in merito che vi comunicheremo a tempo debito e con tutti i dettagli!
L’idea iniziale era di mandare i nostri racconti di viaggio e le foto da giù e che poi Gaby le mandasse a voi via mail.
Non è stato facile non avere il supporto di Gabriella e soprattutto non avere informazioni sulla sua salute. TUTTI ci chiedevano di lei, sapevano che non stava bene, pregavano per lei e ci hanno chiesto di portare il loro amore, il loro ringraziamento per tutto quanto ha fatto, i loro saluti. Quante richieste di informazioni anche via Whataspp. Tutti abituati a contattare Gabriella e a ricevere risposta, erano tutti in ansia per lei non ricevendo riscontro. Anche noi.
La nostra Leonessa.
Tra i vari progetti da visitare durante questo breve soggiorno, c’era anche la visita nella Savana a Maman Mupenzi (che accoglie molti bimbi tra nipotini e orfani) e al primo acquedotto costruito in zona con la collaborazione sul posto di Abbé Patrice (vi allego alcune foto).
Già che eravamo lì, Gabriella ci aveva consigliato di visitare il parco nazionale dell’Akagera, un area naturale protetta nella parte nordorientale del paese, al confine con la Tanzania.
E quindi ci siamo andate giovedì. Appena entrate, abbiamo visto un leopardo, poi un elefante. Sia la nostra guida Geroge (of the Jungle) che Abbé Patrice, ci hanno subito detto di quanto fossimo fortunate a vedere tutti quegli animali: quante volte a loro era successo di vederne pochi, a volte neanche uno!
Poi zebre, giraffe, ippopotami, facoceri (Pumbaa), bufali, giraffe e persino un rinoceronte.
I Big 5 sono gli animali più ambiti nei safari: i più pericolosi da cacciare, i trofei. Nel nostro caso erano trofei fotografici, sia per la vista che per il cuore! Siamo arrivati a 4: leopardo, elefante, bufalo, rinoceronte! Che fortuna! Che meraviglia! Mancava l’ultimo, il leone… Di lui nessuna traccia…
Siamo arrivati all’uscita del parco, un po’ deluse per non averlo visto in questo Viaggio della Fiducia. Strano, molto strano. Pausa toilette nell’ultimo punto possibile prima dell’uscita. Proprio in quel momento, mentre eravamo lì tutti e 5 assieme – noi tre con Abbé Patrice e Ilaria – non in auto, ma all’aperto, non all’interno del parco, ma vicino ad un punto di ristoro (e di ricezione), squilla il mio telefono: Gabriella. Col vivavoce, abbiamo sentito la sua voce stanca e provata, che parlava del bene più prezioso (Amazi=acqua), seguito dall’ossigeno. Lei era in ospedale attorniata dai suoi Amori e ha voluto parlare con noi, con Abbé Patrice, con il suo amato Rwanda. Era un addio? Era il segno che il peggio era passato? Che altalena di emozioni! Abbiamo analizzato parola per parola, cercando di darle un senso, con la gioia di averla sentita, frammista all’ansia di non sentirla più. Poi ad un tratto Lorenza esclama: eccolo il nostro quinto Big 5, non il leone, ma la nostra Leonessa!!!!
Abbiamo bisogno di te Gabriella, ogni giorno e sempre! Rimettiti presto! Ti mandiamo tutto il nostro affetto e le nostre vibrazioni positive!
A voi tutti un grazie di cuore per essere con noi e per la vostra solidarietà: vi assicuriamo che i progetti funzionano! Abbiamo ricevuto tante richieste di aiuto: Covid e guerre si ripercuotono anche lì, aumentando il costo di tutte le materie prime e impoverendo ancora di più chi ha poco o nulla. E manca ancora l’acqua in molti posti: la gente deve fare ancora troppi chilometri con una tanica per andare a prenderla, troppi! Amazi! Acqua! Vita!Avremo bisogno ancora e sempre di voi e della vostra solidarietà. Insieme possiamo fare di più!
A nome dell’Associazione mi permetto di rassicurarvi, comunicandovi che il lavoro di Insieme per la Pace prosegue, malgrado Gabriella sia in ospedale: abbiamo tutte le informazioni necessarie per farlo, anche se non abbiamo tutte le sue conoscenze e la sua velocità!Per non affaticare Gabriella in questo momento e per richieste urgenti, potete contattare gli altri membri del Comitato o eventualmente contattarmi direttamente (079 633 59 75).
Durerà poco: la nostra Leonessa scalpita per tornare al lavoro!
A presto
Per Insieme per la Pace e per il Comitato
Mirta