Il rientro dei falchi

Ciao ciao

Da ben 20 anni, verso tardo pomeriggio, la stessa scena: centinaia di falchi rientrano a Kigali per la notte. Di giorno sono in giro a caccia in tutto il Rwanda, la notte a Kigali, al mattino presto di nuovo in volo. Passano la notte sugli alberi della collina di Kiyovu, la parte più vecchia della città, su rami scelti con cura perché non tutti sono di loro gradimento.

C’è un proverbio che dice DIO PASSA LA GIORNATA ALTROVE MA ALLA SERA RIENTRA A DORMIRE IN RWANDA. Ora, a venti anni dal genocidio, molte persone aggiungono MA DURANTE IL GENOCIDIO NEMMENO LA SERA RIENTRAVA…

Mi piace pensare, la sera a questi falchi come messaggeri di Dio, il loro rientro mi rassicura e mi da un senso di stabilità: qui tutto procede velocemente, forse troppo: in venti anni, dalla mia prima missione in pieno genocidio, da quando tutto era distrutto “se non vinceremo lasceremo una terra bruciata” (come dicevano i genocidari), il Paese è irriconoscibile, ben organizzato, totalmente ricostruito, splendido, pulito, ordinato, tutto terrazzato, grazie anche al programma TIG (lavori di interesse generale), un programma di reinserimento dei prigionieri a termine pena, prima di essere totalmente liberati e poter rientrare a casa, sulle loro colline. Devono partecipare a questo programma di lavori comunitari sia per la ricostruzione, dopo aver tanto macellato e devastato, sia per re-imparare a vivere insieme e a liberarsi dall’ideologia genocidaria di come sono cresciuti.

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L’altra sera anche che la nostra piccola amata Lhamo ha potuto godere del rientro dei falchi, sono centinaia? Sì sì non esagero, sono così tanti da quasi oscurare il cielo. Per lei proprio un momento magico, spero un ricordo che resterà indelebile nel tempo.

Oggi pic nic alla fattoria, eravamo in 26 con alcuni degli ex ragazzi di strada ospitati al nostro foyer di Remera e gli altri inseriti nel programma di allevamento per un loro recupero e per poi programmare un futuro inserimento nella società. Ogni ragazzo che lavora alla fattoria riceve uno stipendio mensile e una buona parte di questo vien bloccato su un conto in banca e consegnato quando il ragazzo si sente forte e pronto a lasciarci.

Nei nostri foyer di Remera e della fattoria (ne abbiamo altri 3 sparsi in Rwanda) i ragazzi si autogestiscono, convivono in uno spirito di fratellanza e di condivisione vera, da anni vivono insieme in armonia, senza conflitti, proprio non bisticciano mai, non sono gelosi uno dell’altro, si aiutano, si prendono cura anche dei due piccolini abbandonati a giugno dalla loro mamma, la sorella di Hassan.

A Remera Hassan di 24 anni ha preso il posto di Vedaste che lo scorso anno si è sposato ed ora sta facendo la specializzazione in ematologia a Nairobi;
alla fattoria proprio oggi abbiamo nominato, tra applausi e risate sonore Bizimana Petit pure lui di 24 anni, responsabile per tutto il progetto agricolo.

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Olivier commenta così la “promozione” di Bizimana

DSC_0280  Moriah la nostra piccolina, 2 anni

La giornata è stata bellissima, calda e fortunatamente senza pioggia il che ci ha permesso di raggiungere la fattoria a piedi, il pic-nic ha soddisfatto tutti.

Una frase fatta? siamo stanchissime ma contente.

gabriella, marita e lhamo

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