Hotel Rwanda

Carissimi,
quest’anno, ad aprile, ricorre il ventesimo anniversario del genocidio che ha sconvolto questo piccolo paese.

Alcuni giorni fa è stata accesa qui in città, al memoriale del genocidio, una fiaccola che fino al 14 luglio farà il giro del Ruanda, portata da un gruppo di bambini che si daranno il cambio ad ogni villaggio di ogni provincia. Oggi la fiaccola è arrivata all’università di Butare e sono stata invitata alla cerimonia di consegna perché 20 anni fa durante i terribili avvenimenti, per la prima volta, mi sono ritrovata in questa mia seconda patria…

…era notte, un cielo incredibilmente stellato e con Mariapia Fanfani abbiamo attraversato a piedi il ponte che separa l’Uganda dal Ruanda. Fino al confine abbiamo avuto a disposizione l’autista del presidente ugandese Museveni ed eravamo scortate dalla sua guardia del corpo. Arrivate al confine, in piena notte, non è stato consentito ai due accompagnatori ugandesi, tanto più che uno era armato, di entrare in Ruanda. Non ci abbiamo pensato due volte, Mariapia mi ha fatto cenno di prendere il mio sacco di montagna (e pure i sui due), scendere dalla macchina e un po’ alla chetichella ringraziare a partire a piedi. Un profondo respiro e via…non sapevamo in che inferno ci stavamo immergendo…

Oggi la mia accompagnatrice è Josianne, Irene e Paolo sono rientrati in Ticino la notte scorsa, Mouloud è a Rutongo (è qui per un periodo di volontariato e la sua presenza è stata richiesta dalle vedove alla nostra panetteria).

Si parte in tarda mattinata, la cerimonia è alle 14.00. Di nuovo la strada che ci porta nella provincia del Sud a Butare ci colpisce per la sua incredibile pulizia, non un pezzo di carta per terra, non una cicca, non un mozzicone di sigaretta, niente lattine di alluminio o bottiglie di pet.

Arriviamo allo stadio dell’università di Butare. Una miriade di allievi dalle elementari all’università sono già sul posto, disciplinati nelle loro colorate e diverse uniformi. Nel silenzio più assoluto arriva la fiaccola della speranza.

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Saranno tra gli 8’000 e 10’000 allievi? chiedo al ministro che mi sta a fianco, molti di più è la sua risposta. Tutta la cerimonia si svolge con dignità: alcuni discorsi e tra le due testimonianze di sopravvissuti al genocidio una molto toccante di uno dei massacratori armati di machete nel 1994: ho ucciso molte persone, non so quantificarle, racconta pure di come il papà dell’allora ministro degli affari interni lo/i ha convinto/i di non aver pietà e che a guerra finita sarebbero stati pagati per ogni watussi ucciso, spiega di come erano condizionati… di come si credevano nel giusto. Kaitare Jean Viannez ha già scontato la sua pena di 8 anni di prigione perché al processo popolare (Gacaca) ha confessato di aver partecipato al cruente genocidio e ha chiesto perdono. Anche oggi ha richiesto di essere perdonato.

Usciamo dal campus dell’università mescolati tra tutti, nessun schieramento di militari e di poliziotti, tutto si è svolto nella calma.

Rientrando a Kigali il panorama che spazia sulle mille colline del Ruanda è mozzafiato, nella luce del tramonto vediamo alcuni coltivatori che vendono i loro prodotti e non possiamo non pensare ai ragazzi dei nostri foyer, comperiamo “coeurs de boeuf” e “igyifenesse” che domani porteremo.

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Tutto questo per dirvi che domenica 26 al cinema Lux di Massagno, alle ore 20.30, verrà proiettato il film HOTEL RWANDA.

Cari saluti gabriella e josianne.

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