Carissimi
il coronavirus, come prevedibile, purtroppo è arrivato pure in Ruanda.
Già da tempo erano state messe in atto alcune misure per non farsi trovare impreparati, tipo apparecchi per disinfettare le mani sparsi sul territorio, sopratutto alle fermate dei bus e alle associazioni, sensibilizzazione sul come lavarsi le mani potenziando le scuole con cisterne per avere acqua a disposizione in modo che gli allievi si possano lavare spesso le mani, sensibilizzazioni sulle colline a nella savana spiegando norme igieniche tra le quali come salutare senza darsi la mano ed altro.
Il primo infetto è un ingegnere indiano entrato nel Paese a inizio marzo e scoperto positivo il 13.
Il governo ha subito messo in atto diverse direttive per cercare di non lasciare via libera al virus, nella speranza di proteggere la popolazione: le scuole sono state subito chiuse e così tutti i negozi e le attività non strettamente necessarie.
Da oltre una settimana anche l’aeroporto è chiuso, unica eccezione un areo della KLM che l’altro ieri ha ottenuto un permesso speciale per portare in patria diversi ruandesi che si son trovato bloccati all’estero e riportare espatriati residenti in Ruanda che preferiscono passare quanto difficile periodo nel paese di accoglienza che non nel proprio.
Ad oggi si registrano in Ruanda 40 casi.
Ieri sera ho parlato a lungo su wathsapp con Dominique, il nostro volontario ruandese, anche lui bloccato in casa. Mi ha detto che il tutto è ben organizzato con multe di FRW 50.000.- ( circa CHF 53.-) per chi esce inutilmente, mentre a chi va in farmacia o ai mercati viene ritirata la carta d’identità per essere restituita al rientro.
Anche i nostri progetti sono chiusi ad eccezione della panetteria che sta lavorando a pieno ritmo e, grazie alle motociclette, riesce a portare il pane nei vari mercati e nei diversi punti vendita dell’associazione. Si è pure incrementa la vendita al negozietto annesso.
A proposito di motocicletta grazie all’intervento del sindaco e ad un forte sconto di solidarietà, invece di una moto ne sono arrivate due (una ancora non totalmente pagata…).
Ringraziando di cuore a chi ci ha sostenuto in merito e nella speranza di uscirne presto incolumi da questa imprevista e grave pandemia invio i migliori saluti,
gabriella