Gennaio 2011
Eccoci ritornate da ormai tre settimane dal Ruanda bello e verdeggiante, Rwanda che è rimasto dentro di noi, nel più profondo del nostro cuore.
Abbiamo deciso che era tempo di conoscere i bambini sostenuti in passato e quelli che sosteniamo ancora oggi e visitare i due foyer di “Insieme per la Pace” di Kigali con Vedaste e Rutongo con Constance.
Siamo state ospitate dal primo ragazzo sostenuto a distanza, Justin, che oggi ha 29 anni, è diventato psicologo, sposato e padre di Lucas nato il 16.07.2010. Justin mi ha perfino chiesto di scegliere il nome del bambino!
Incredibie quanto ha fatto INSIEME PER LA PACE a Rutongo, con le sue attività che vanno dalla boulangerie alla sartoria delle vedove di Rutongo, dalle artigiane che confezionano oggetti tradizionali o ricamano alle camere degli orfani stessi.
Prima di partire siamo riuscite a fare una colletta significativa che ha permesso di poter acquistare 8 mucche ed 8 capre per Rutongo, 4 capre e $ 80.– in conto galline tra Kabarondo e Kayonza. Non vi dico la festa e la riconoscenza riscontrate.
Tutto emozionante ed estremamente toccante. Vibrante il bisogno di tutto che regna un po’ ovunque, ma bella è la dignità che contraddistingue il tutto. Abbiamo anche deciso oltre, ai soliti vestiti, di portare dei gadget di vario genere tipo cappellini, bigiotteria, penne, blocs notes, giocattolini: anche un po’ di coccole attraverso le frivolezze non guastano.
3 farmacie hanno dato farmaci, abbiamo lasciato a Kigali quelli con le istruzioni solo in italiano, giacché Vedaste parla molto bene la nostra lingua e gli altri a Rutongo. Abbiamo raccolto anche una scatola di scarpe piena di bottoni per la sartoria di Rutongo.
Stavamo a Kabarondo, ad oltre 80 km da Kigali, nella provincia dell’est. Abbiamo vissuto alla ruandese in una casa con tetto in lamiera, pavimento in cemento, senza bagno ne’ cucina, almeno non come siamo abituate ad avere qui da noi. Un gabinetto alla turca all’esterno ed un localino esterno dove accendere i bracieri per cucinare. L’unico punto acqua è costituito da un rubinetto esterno che eroga acqua solo due o tre ore al giorno, acqua da immagazzinare in bidoni di plastica.
Questi bidoni quando si rompono vengono riciclati dai bambini che li tagliano in due per la lunga in senso piatto, ci attaccano un surrogato di corda e diventano delle slitte di fortuna: le rivestono all’interno con del cartone e ci si divertono alla grande.
Tra Kigali e Rutongo c’è l’auto concessionaria di Arafat e dietro c’è un “cimitero delle auto”. Questo smonta i volanti delle auto con il suo tubo di trasmissione, smonta il sedile a fianco il lato guida, capovolge i volanti che diventano basamenti e ci salda sopra i sedili ed ecco fatte le sedie girevoli!
Quanto scritto sopra non deve far pensare che ci fosse una mancanza d’igiene, tutt’altro. C’è il rito dell’aiutarsi reciprocamente per il lavaggio delle mani, fanno bollire l’acqua per uso culinario, per bere e per il bagnetto dei bambini. Stirano tutto contro i problemi alla pelle, hanno le zanzariere come prevenzione alle punture delle zanzare. Il bagno si fa nel catino grande.
Il clima è una favola intorno ai 26° in questo periodo ed il cibo molto apprezzabile: interessante il “pesto” fatto con le foglie tenere di manioca e le arachidi che lì abbondano. Incredibili i puré di banane e di manioca. I piselli sono verdi e gialli. I profumi dei mercati decisamente da sballo.
Amano ascoltare i nostri costumi, la nostra cultura e contraccambiano volentieri verbalmente le loro emozioni.
E’ proprio stato un bel viaggio!
Antonina e Laura Donato
Via Vacallo 15
6834 Morbio Inferiore
Gennaio 2011