Eccoci,
in una decina di giorni già abbiamo fatto moltissimo, va tutto così in fretta qui, altro che luogo comune in Africa i ritmi sono lenti…: ecco la seconda mole di lettere pronte da essere spedite ai padrini dei nostri bimbi, ore e ore di paziente lavoro, in ogni busta una, due o più foto con lettera di accompagnamento, io davanti al computer ad aggiornare le schede, Josianne e Stefania a imbustare, mettere timbri, francobolli e da ultimo a richiuderle tutte. Questo ogni ora libera che ci vedeva a casa.
Sul territorio? venerdì scorso quando eravamo salite e Rutongo avevamo stabilito che ad ogni famiglia di rifugiati, mal sistemati alla fattoria delle vedove, avremmo dato una mucca di razza incrociata e così abbiamo inviato un pastore su e giù per le colline a cercare le mucche. Una prima risposta sabato mattina presto, due mucche sonno state trovate, poi tre poi quattro infine la sera tutte le 7 mucche pronte per cambiare padrone. Bene, bene domattina potremo andare a distribuirle, pagarle e prendere le foto per chi le ha generosamente regalate. Ma domenica, mattino presto presto, una telefonata di Constance, un inghippo a cui non eravamo preparate: le mucche non escono dalla stalla se almeno non diamo la metà del costo di ciascuna. Oh cavolo, e ora? Diamo appuntamento a Constance nel pomeriggio alla fattoria per organizzare il tutto: regalare mucche è perfetto ma gli annessi e connessi? Stalla, veterinario, vermifughi, disinfestazione per liberarle da eventuali zecche, anelli alle orecchie, antibiotici per eventuali malattie, siringhe, ecc…
Alle 15.00 puntualissimi arrivano Constance, il capo muratore per la costruzione della stalla, due camion con sabbia, cemento, legni e lamiere per la copertura del tetto.
Gli sfollati, bimbi compresi vengono invitati a dissodare e preparare il terreno per la costruzione della stalla e già che ci siamo, su insistenza del nostro caro Dominique che ci accompagna ovunque (è il suo momento di essere il nostro volontario, il fratello Emmanuel è in America e lui lo sostituisce degnamente) anche due locali per sistemare le due famiglie che vivono nel casolare di giunchi, qui è la stagione delle piogge e piove spesso e fortissimo, nel casolare entra acqua da tutte le parti, inoltre le notti sono frescoline a volte pure fredde, siamo a 2000 metri d’altezza. Subito partono i lavori.
Constance è arrivata con un taxi motò, organizziamo i lavori, la riempiamo di soldi (l’equivalente di CHF 4.000.- in biglietti di FRW di piccolo taglio per andare dagli allevatori a pagare le mucche) e, con il tassista che l’ha aspettata pazientemente, parte. Non hai paura di essere derubata? certo che no! Ha fretta, vorrebbe però rientrare a casa prima del buio.
Lunedì mattina ore 5.00 arrivano le mucche, hanno viaggiato tutta la notte, sono stanchissime e provvisoriamente vengono sistemate in un recinto ma subito vengono accarezzate, coccole e canti speciali per loro! Martedì risaliamo al villaggio di Rutongo, paghiamo per la stalla con annessi, incontriamo il veterinario: le ha già visitate dice che hanno bisogno anche di vitamine perché sfiancate dal viaggio.
Ogni bambino riceve l’uniforme, un paio di ciabattine e un po’ di materiale scolastico e a tutti, adulti compresi, un buon panino fresco fresco della nostra panetteria. Già che ci siamo organizziamo anche affinché ogni bimbo riceva una gallina.
Ieri, venerdì, ritorniamo dagli sfollati, i bimbi sono seduti tutti insieme davanti al casolare, ancora tristi, nessun sorriso, soffrono ancora dal lungo viaggio e dai traumi subiti quando a forza sono stati cacciati dalla Tanzania, hanno visto o genitori o nonni o amici essere brutalmente uccisi. Di una nonna ritrovata racconterò nei prossimi giorni.
Le mucche arrivate sono bellissime e con nostra sorpresa sono tutte mucche di razza, il loro valore è quasi il doppio di quanto sono state pagate, la fame e l’estrema povertà degli allevatori ci hanno avvantaggiati, mi spiace per loro ma per noi è stato un affare, o meglio per le famiglie che la hanno ricevute.
Arriva pure la sorpresa per ogni bambino una gallina e finalmente un po’ di gioia anche per loro.
In questa specie di nuovo villaggio fortunatamente l’acqua non manca, ben 15 anni fa, quando avevamo organizzato la fattoria, abbiamo portato acqua fresca potabile, ci siamo allacciati all’acquedotto che abbiamo ristrutturato dopo la guerra, con alcuni km di tubi, costruito una cisterna con fontana per i pastori e abbeveratoi per le mucche.
Con cari saluti gabriella, josianne e stefania