Scampati al genocidio


Carissimi,
ecco dalla fotografa Miriam Abdelaziz, alcune foto di “Gente scampata al genocidio del 1994 in Ruanda” esposte a Parigi, sul New York Times e a Bruxelles.

Tra queste foto, alcuni sono ragazzi salvati o sostenuti dalla nostra associazione:

Jean Pierre (foto 6) beneficia di un’ adozione a distanza e dal 1995. 3 anni fa è stato portato, grazie all’impegno del cardiochirurgo Stefanos Demertzis, al Cardiocentro di Lugano (insieme alla sorellina Aisha, operazione offerta dal chirurgo dott. De Monaco con un intervento di chirurgia “estetica ricostruttiva”), il dott. Demertzis ha tolto a Jean Pierre alcune schegge di granata che da 13 anni aveva in corpo e lo infastidivano e ha ricevuto una protesi nuova;

Théoneste (foto 8) è sostenuto dal 1995 da Sandro di Massagno, vive in una delle nostre case famiglia, lo scorso hanno ha ricevuto protesi nuove alle due gambe, ora cammina e frequenta una scuola secondaria;

Winnie (foto 9) grazie al nostro impegno ha subito un delicato intervento al capo qui all’ospedale civico di Lugano nel 1995 per una ferita infetta (una fucilata durante il genocidio) che gli ha salvato la vita, Winnie attualmente è responsabile della bilbioteca di Rutongo, ha 5 figli tutti studenti;

Jeannette (foto 10) era ancora piccolina quando, durante il genocidio, l’abbiamo portata in Italia per le gravi ferite da macete che hanno imposto l’amputazione della mano destra. Rientrata in Ruanda nel ’97 vive da noi e ha terminato lo scorso anno l’università con lode; purtroppo non riesce a trovare lavoro.

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