Ritmi africani…?

Rieccoci buongiorno a tutte/i
Oggi 1 febbraio festa degli eroi qui in Ruanda, e allora eccoci a casa a continuare con le lettere che annualmente spediamo ai padrini, con le foto dei bimbi e ragazzi sostenuti.
Questi pochi giorni che abbiamo passato sul territorio sono stati molto intensi e proficui, veramente in pochi giorni, senza stress, siamo riuscite a distribuire tra pecore e capre ben 168 capi a famiglie bisognose. La seconda distribuzione al villaggio di Budahanda, uno dei più poveri del Ruanda; ci siamo state mercoledì dopo un viaggio impegnativo su piste scivolose a causa della pioggia, come su strade innevate. Ad accoglierci in un’aula scolastica una settantina di bambini tra scuola materna, prima e seconda elementare: aula strapiena, due insegnanti con 2 turni giornalieri, un primo gruppo di 70 al mattino e un secondo, sempre di 70, al pomeriggio. Qui i capi da distribuire erano 100, tutti quanti usciti da mercati di bestiame, obbligatoriamente con tanto di visita veterinaria e TVA (tassa valore aggiunto ossia nostra IVA) di FRW 500.- (CHF 0.45). La distribuzione è stata facilissima perché i bimbi e le persone beneficiarie hanno aspettato in perfetta tranquillità e dignità. Ne abbiamo approfittato anche per distribuire i circa 90 kg di abbigliamento che avevamo portato. Mentre aspettavamo gli animali, stipati nell’aula insieme ai bimbi, era ormai mezzogiorno passato e abbé Patrice, a cui è stato affidato questo villaggio, ha avuto la malaugurata idea di domandare se avevano fame. Tutti hanno risposto di no e il prete dice – io sì -. Un piccolino lo ha squadrato ben bene e gli ha detto – ma con la tua pancia dovresti essere già nutrito per alcuni giorni… – al che io ho chiesto – chi ha fatto colazione (la bouillie) questa mattina? –  Nessuno. 
Prima del rientro scendiamo una strada ripida per andare a fare una visitina al lago Muhazi, qui alcuni bimbi stanno riempiendo le taniche con acqua del lago. Noi facciamo una promessa, la prossima pompa idraulica sarà per questo villaggio. Stiamo aspettando un preventivo.
Rientriamo a Kigali, una doccia veloce e uno spuntino per non arrivare in ritardo all’appuntamento all’albergo “Milles Collines” con il direttore e alcuni insegnanti dell’Haute Ecole Hainaut Condorcet del Belgio perché vorrebbero collaborare con noi e la nostra associazione delle vedove di Rutongo, per un progetto pedagogico-sanitario.
Questo istituto scolastico con 10.000 iscritti e 50 facoltà è più o meno equivalente della nostra SUPSI. Dopo un’attenta visita nella regione, i rappresentanti di questo istituto hanno scelto la nostra associazione Dushyigikirane, perché qui ben organizzata, inserita nel territorio e apprezzata dalle autorità ruandesi. Vorrebbero il nostro foyer di Rutongo per proporre un centro di istruzione per futuri collaboratori in assistenza alla prima infanzia e nel contempo mettere in pratica il tutto anche con l’invio di stagiaires direttamente dal Belgio. A noi capita “a fagiolo” perché da due anni tutti gli orfanotrofi del Paese sono ormai chiusi e già dovevamo prendere una decisione in merito sia alla nuova destinazione da dare al nostro foyer, sia a una sistemazione definitiva alla mamma che vi abita coi suoi 4 figli, rifugiati della Tanzania, e ad altri due ragazzi orfani. Nello spazio di 24 ore abbiamo acquistato una parcella per la nostra famigliola con relativo contratto d’acquisto a suo nome. Anche i due orfani, con nostro immenso sollievo, sono già sistemati. Ora stiamo aspettando il preventivo per la costruzione della nuova casa.
Ieri la terza distribuzione di pecore a Rutongo, anche qui tutto si è svolto con calma e trasparenza, sotto la supervisione del veterinario del Comune. La delegazione dei deputati del parlamento, composta da donne, tra cui la più giovane deputata di trent’anni, era presente. Insieme abbiamo visitato alcuni progetti e tutti si sono complimentati con noi, anche per l’acquedotto, ristrutturato nel lontano 1995, tutt’ora funzionante.
Conclusione non siamo stressate ma un po’ stancucce sì, lo dobbiamo ammettere.
Con cari saluti gabriella e josianne

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