Georgia

Abbiamo conosciuto don Witold Szulczynski, salesiano, alla fine dell’anno 2012, quando è stato parroco per alcuni mesi a Olivone. Poi il suo vescovo l’ha richiamato in Georgia, dove aveva lavorato per 18 anni come direttore Caritas e, contemporaneamente per 15 anni, per la Nunziatura Apostolica. E’ felice di appartenere alla stessa nazione e alla medesima cultura religiosa di Papa Wojtyla. Ora don Witold é direttore di una piccola fondazione “Honor Vitae” a Tbilisi, capitale della Georgia, e dice: “Lavoriamo in collaborazione con la chiesa ortodossa però aiutiamo i poveri indipendentemente dalla loro provenienza etnica o religiosa.
Una delle prime cose che abbiamo fatto con i soldi offerti dall’Associazione Insieme per la Pace é stata quella di aiutare, diverse volte, un bambino di 6 anni chiamato Nika, abita in un piccolo villaggio di Koshoki, sperduto nelle montagne. E’ nato con paralisi cerebrale, é completamente cieco, non parla, non si muove. Di lui si occupa la nonna che abita in una casa molto povera.
Aiutiamo diverse case con bambini handicappati e mentalmente malati. Nel distretto di Gldani la casa per 130 bambini con problemi mentali (sindrome di Down). Nella regione di Kakheti il centro diurno per bambini disabili: la “casa” non é altro che una rovina, una parte é crollata. Ogni mese distribuiamo viveri, medicinali, pannoloni a persone anziane malate che spesso vivono in condizioni veramente disumane. Abbiamo pagato cure a Nino Vardiashvili, una giovane mamma di 30 anni, 4 figli, malata di tumore.
Abbiamo tanti progetti, tra i quali trovare una casa per giovani donne in attesa di un bambino che spesso non hanno una grande scelta: o abortire o rimanere in strada perché cacciate dalla propria famiglia…
La Georgia é un piccolo Paese del Caucaso. Tbilisi conta 1,3 milioni di abitanti. Sono passati più di 20 anni dal crollo del comunismo. C’erano poi diverse guerre: prima in Abkhazia (inizio anni 90)
poi in sud Ossezia nel 2008, in seguito alle quali il Paese ha perso il 20% dei propri territori e sono apparse centinaia di migliaia di profughi.

Anna socchi