Carissimi amakuru? ( come va?)
sono le 05.30 ed ecco il primo uccello ha iniziato la sua giornata e canta allegramente, i falchi sono ancora appollaiati sui rami più alti, iniziano i primi chiarori dell’alba, tra mezz’ora sarà chiaro. Il Ruanda si trova poco più a sud dell’equatore e le giornate si alternano con 12 ore di luce e altrettante di buio. Le albe e i tramonti sono intensi ma brevi.
Siamo atterrate una sera di alcuni giorni fa a Kigali. Con Josianne, Carlotta e con tutti gli altri passeggeri, non appena mettiamo piede nell’aeroporto eccoci davanti a due infermiere con guanti e mascherina che ci misurano la febbre prima di passare all’immigrazione: il controllo per evitare la trasmissione dell’ebola nel paese è ancora ben presente e fino ad ora nessun caso di contagio.
Staremo qui un mese, il lavoro è molto, dobbiamo inviare le foto di tutti i bambini e ragazzi del nostro progetto di sostegno a distanza. Sono oltre 700 buste da riempire con foto, nomi, numeri; una sessantina le schede e ognuna con 15 con nomi, anche con elenchi di anziani che beneficiano del n/vostro sostegno, altri coi nominativi di chi riceve mensilmente le medicine per l’epilessia: difficile non scoraggiarsi.
Josianne ed io abbiamo già dedicato molte ore al ” nostro” lavoro da certosino e ieri sera guardavo sconsolata il carrello con i plichi di buste, ben ordinate come sempre da Josianne: mi sembrano non diminuiscono dico sconsolata, ma lei per rincuorarmi mi presenta il secondo carrello con le buste già terminate: sarà ma a me sembrano ancora molte quelle da riempire e poche quello pronte per l’invio.
Vorremo terminare al più presto questa incombenza, poi ci dedicheremo ai progetti.
Stiamo ancora aspettando i fondi che abbiamo fatto trasferire da Lugano venerdì mattina, forse un colpo di fortuna e una pazienza premiata.
Da inizio gennaio il franco svizzero riletto al franco ruwandse era in continua discesa. Veramente oltre ad essere preoccupata ne ero pure dispiaciuta per le perdite che avremo subito rispetto al trasferimento dell’ottobre scorso, rischiavamo una perdita di circa CHF 15.000.-. Poi giovedì sera per caso entro in Internet per curiosare sul cambio ed incredibile da un’ora all’atra qualcosa è successo con il franco svizzero e improvvisamente una cambio da favola, come non mai. Telefono subito a Lorenzo e gli chiedo se gentilmente, venerdì all’apertura della banca possa fare il trasferimento. Se tutto va bene e non ci sarà un altro scombussolamento guadagneremo sul cambio il 20 per cento.
Siamo già salite due volte al villaggio di Rutongo dove abbiamo visitato i progetti e abbiamo visito il servizio nutrizionale, la prima piantagione di caffé, la panetteria, ecc…. Nessuno sapeva del nostro arrivo qui in Ruanda. Credo sia importante fare delle supervisioni a sorpresa per accertarci come veramente il tutto funziona. Grazie all’impegno, alla serietà e al senso di responsabilità di chi ci lavora, impressionante come al solito sono l’organizzazione e la pulizia. Vi assicuro, ogni volta che rientro in Ticino rimango colpita dalla differenza: la pagella per la pulizia? Ruanda punteggio massimo, Ticino appena sufficiente!
Venerdì, la seconda volta che siamo salite, già il tam tam ha iniziato a battere: l’umukecuru (come mi chiamano qui) è arrivata e anziani, ma proprio anziani di oltre 75 anni, coi bisnipoti a carico già erano al centro ad aspettarci per chiedere aiuti, ma niente, devono abituarsi a seguire le procedure, non diamo soldi così senza essere sicure che le tragedie che ci raccontano siano reali e quindi devono presentarsi con le carte delle autorità del villaggio che accertano il loro stato di estremo bisogno e che i bimbi che hanno con sé siano veramente orfani sia di genitori che di nonni. E gli orfani continuano ad aumentare… l’AIDS, la povertà e altre varie malattie sembrano risparmiare solo anziani e bambini.
Venerdì abbiamo pranzato a Rutongo con le responsabili dei vari progetti, abbiamo cercato di quantificare, in 20 anni di presenza di Insieme per la Pace, i posti di lavoro abbiamo creato, il risultato è positivo, oltre migliaio tra gente che lavora qui al centro e altre impegnate nei vari progetti di agricoltura sparpagliati su queste bellissime ma aride colline del villaggio.
La visita a sorpresa al servizio nutrizionale.
Tra alcuni mesi il primo raccolto della piantagione di caffé, ecco una piantina ben fiorita, sembrano fiori di gelsomino con un profumo molto delicato.
La trisnonna Petronilla, 77 anni, 2 nipotini a carico, da gennaio sostenuta dalla piccola Lhamo, la bimba di 8 anni che era con noi qui in Ruanda ad ottobre e che dal suo rientro in Ticino è si impegnata a fare lavoretti e a creare oggetti d’artigianato da vendere ai mercatini per assicurare alla “sua” famigliola una entrata equivalente e fr 50.- al mese.
Cari saluti gabriella e josianne