Carissimi,
oggi pomeriggio ricevo un messaggio via Whatsapp da Gabriella: “hai letto l’articolo su Tio? Inondazioni in Rwanda con morti e case distrutte”.
(NB: per chi volesse leggere, https://www.tio.ch/dal-mondo/cronaca/1665370/ruanda-morti-inondazioni-alluvioni-frane)
Subito le chiedo se ha già avuto notizie da giù e nel frattempo leggo l’articolo.
“Ma perché non ci hanno avvisato” le chiedo? “Probabilmente saranno sconvolti e non ci sarà nemmeno internet” mi risponde Gabriella.
Gabriella scrive a Constance e a Claudine, le nostre referenti in Rwanda. Abbé Patrice è fuori paese.
Dopo neanche un minuto arriva la risposta di Constance: è appena tornata da una riunione del distretto, per trovare rifugi d’emergenza per le persone rimaste senza casa.
Ci sono molte case distrutte. Non parla di morti.
Arrivano dei video che Gabriella mi manda (non so se riesce ad allegarli a questa newsletter…)
Lo ammetto, sono veramente sconvolta. L’acqua non la ferma nessuno. È tanta, rossa, come la terra del Rwanda.
Nel primo video si vede questo fiume rosso, impetuoso, le genti fuori dalle case che guarda esterefatta.
Nel secondo si vedono i furgoni e le auto sommerse.
Nel terzo si vedono uomini e donne con bastoni in mano, probabilmente per liberare punti intasati e far defluire l’acqua.
Tutti collaborano. Come capita in tutte le inondazioni, nelle immagini che vediamo alla TV o su internet, ma che la maggior parte di noi non ha vissuto sulla propria pelle.
L’ultimo video – non biasimatemi – mi sconvolge più di tutti: si vedono le mucche trascinate dall’acqua. Ne conto almeno venti.
Ci sarà da ricostruire. Case. Coltivazioni. Ricomprare bestiame.
È presto per contare i danni, ma non per essere solidali: grazie a chi vorrà donare qualcosa per aiutare i nostri amici ruandesi messi ancora duramente alla prova!
Potete fare un versamento con dicitura “emergenza inondazioni”. Ve lo posso assicurare: ogni centesimo raccolto sarà usato per questi aiuti d’emergenza e per la ricostruzione!
Grazie di cuore a tutti!
Un caro saluto, uniti nella solidarietà
Mirta