carissimi
in questi giorni una delegazione della Fosit (federazione delle associazioni umanitarie in Ticino) si trova in Ruanda a visitare alcuni progetti ticinesi.
Ieri sono stati da noi, nella savana a visitare alcune delle pompe idrauliche ad energia solare che abbiamo offerto negli ultimi anni, il centro di sanità di Gatebe e il villaggio in costruzione di Rwabiharanba.
Ecco quanto ho inviato a loro questa mattina con alcune mie considerazioni.
Nella speranza che possiamo ancora confidare nella vostra solidarietà e assicurandovi che ogni franco offerto va a destinazione senza alcuna deduzione, grazie alle quote sociali che coprono ampiamente le spese di gestione dell’associazione
invio i miei più cari saluti e auguri per una estate serena
gabriella
ecco
ciao a tutti
spero avete notato l’estrema povertà di questi sfollati, sai quante famiglie sono state smembrate, quanti partenti sono stati uccisi mentre li scacciavano dalla Tanzania? Il più anziano del villaggio ha oltre 80 anni e durante la fuga è riuscito a salvare la moglie, la nuora incinta ( marito assassinato per derubarlo delle numerose mucche) con 3 figli e altri 15 bimbi tra figli di parenti e figli di vicini anche loro massacrati. Ora sono tutti a casa sua e tutti lo chiamano nonno.
Non so se abbé Patrice vi ha detto che queste persone erano benestanti, possedevano molte mucche e sono entrati in Ruanda spogliati di tutto, solo i vestiti che avevano indosso, assolutamente niente più, anzi alcuni tra loro con evidenti segni di violenza sul corpo.
All’inizio erano 49 famiglie, ora sono 54: le 2 ultime inserite sono composte da una ragazza e un ragazzo minorenni con fratellini a carico: hanno pianto quando ho dato loro la mucca, ed io con loro. E’ una comunità di gente molto triste, niente balli e canti…
le loro ferite sono ancora sanguinanti.
Sono fermamente convita che prima di parlare di aiuto allo sviluppo bisogna dare le basi per ricominciare una vita dignitosa: la casa innanzi tutto, la preziosa acqua e la mucca che per loro è simbolo di vita. Dal governo ruandese ricevono alcuni kg di riso e di fagioli alla settimana, basta appena per un misero pasto al giorno e nemmeno ce ne é abbastanza per ogni giorno.
In Tanzania pochi bimbi erano scolarizzati, ora in Ruanda ci vanno tutti, e hanno bisogno di uniformi, materiale scolastico, scarpe.
Lo scorso anno partecipando a bando di concorso di cooperazione internazionale allo sviluppo, per il settore socio educativo e sanitario, avevo presentato un progetto di circa fr 7.000.- alla città di Lugano per acquistare uniformi e materiale scolastico per loro e per bimbi di altri villaggi ma non è stato accettato. A volte mi chiedo se gli aiuti stanziati vengono devoluti per aiutare chi veramente ne ha bisogno.
Fortunatamente ho trovato una generosa fondazione a Lugano che ci ha aiutati per coprire questi bisogni, e anche per quest’anno la stessa fondazione ci ha dato i soldi per acquistare ad ognuno dei bimbi di questo villaggio, in età scolare, le uniformi e le scarpe, distribuiti durante la nostra visita a gennaio.
Queste persone credono di essere scampati a una guerra, ma in Tanzania nessuna guerra e allora le grandi organizzazioni umanitarie ( CCR, ONU, ecc..) non si occupano di loro. E quello visitato ieri è solo uno dei villaggi, ce ne sono a decine sparsi per la savana che purtroppo vivono in condizioni difficili: terra non fertile, clima estremo che passa da periodi di siccità prolungati a piogge torrenziali, ma il governo ruandese non ha avuto altra scelta, il Paese è stra popolato, alcune famiglie le ha sparse in altri settori del paese, li vedrete domani mattina ai piedi delle colline di Rutongo.
Il Ruanda è il paese con la maggior densità demografica dell’Africa, profughi e sfollati in ogni regione, gente che scappa dal Masisi ( Congo)e dalla guerra civile in corso in Burundi
Buon viaggio oggi a Rutongo ciao ciao gabriella